Maniac di Benjamín Labatut: un viaggio alle origini dell’Intelligenza Artificiale

“Questo libro è un’opera di finzione basata sulla realtà” : è così che Benjamín Labatut congeda i lettori nell’ultima pagina del suo nuovo libro Maniac, in libreria per Adelphi dal 29 settembre. La realtà sono le vite di due grandi matematici del passato – Paul Ehrenfest e John von Neumann – e di un giocatore di Go del presente, il sudcoreano Lee Se-dol. La finzione è tutto il resto, la fantasia con la quale Labatut colma i vuoti e unisce tre personalità apparentemente lontanissime in un unico filo conduttore che dall’inizio del Novecento porta fino a oggi.

Benjamín Labatut e l’anima nera della scienza

Come nel suo precedente libro Quando abbiamo smesso di capire il mondo, successo letterario internazionale e vincitore del Premio letterario Galileo per la divulgazione scientifica conferito dal Comune di Padova, Labatut indaga “l’anima nera” della scienza: se nel suo libro d’esordio si trattava della fisica, questa volta è la matematica a essere indagata nel suo lato oscuro, capace di condurre il genere umano al pericolo dell’autodistruzione. Ma chi sono i tre personaggi sopracitati che rappresentano il filo conduttore di questa storia?

Il primo è il matematico Paul Ehrenfest, un genio della meccanica quantistica che si suicidò dopo aver ucciso il figlio affetto dalla sindrome di Down. Accadde proprio novant’anni fa, il 25 settembre 1933, ad Amsterdam.

Il personaggio cui Labatut dedica maggior spazio è John Von Neumann, forse lo scienziato più geniale del Novecento. Fuggito dall’Ungheria negli Stati Uniti per sfuggire ai nazisti, Von Neumann fece parte del cosiddetto “clan degli ungheresi” a Los Alamos, prendendo parte attivamente al Progetto Manhattan guidato da Robert Oppenheimer. Ma fu dopo il secondo conflitto mondiale che Von Neumann salì alla ribalta con l’invenzione di un computer – il Maniac che dà il nome al romanzo – necessario per realizzare calcoli mai riusciti in precedenza e realizzare così la bomba H, la bomba all’idrogeno. L’emblema della scienza creatrice e distruttrice allo stesso tempo.

Un fil rouge all’apparenza invisibile collega Von Neumann, morto negli anni Cinquanta, a Lee Se-dol, un giocatore professionista sudcoreano di Go, un gioco da tavolo molto popolare in Asia Orientale. Nel 2016 Lee sfidò in cinque partire l’intelligenza artificiale di Google AlphaGo, perdendo ben quattro match su cinque! Per Labatut questa sconfitta rappresenta l’avverarsi dei timori sul predominio della tecnologia sugli esseri umani, reso possibile inizialmente dalle teorie di Ehrenfest, materializzatisi con le invenzioni di Von Neumann e concretizzatisi infine nel nostro presente. Ma c'è un però nell'apparente fatalismo con cui Labatut prevede le disastrose conseguenze della supremazia della tecnologia sull'uomo: l'imprevedibilità della mente umana, capace di spiazzare l'intelligenza artificiale e mandarla in tilt. Un piccolo spiraglio di luce che lascia il lettore con la speranza che, dopotutto, l'essere umano non abbia ancora perso la sua battaglia.

Benjamín Labatut: i libri del nuovo fenomeno mondiale della divulgazione scientifica

Nato nel 1980 a Rotterdam, Benjamín Labatut ha vissuto a L’Aia, Buenos Aires e Lima prima di stabilirsi in Cile a Santiago, dove tuttora vive. Il successo internazionale è arrivato nel 2021 con la pubblicazione del suo terzo libro Quando abbiamo smesso di capire il mondo (Adelphi), un’opera a metà tra il saggio e il romanzo che indaga il potere distruttivo della fisica moderna attraverso le vite e le scoperte di scienziati come Fritz Haber, Werner Heisenberg e Erwin Schroedinger. Sempre per Adelphi è in libreria il saggio La pietra della follia (2021).

Benjamín Labatut incontra i lettori italiani

Comincia dall’Italia il tour di promozione del nuovo libro di Benjamín Labatut in Europa. L’autore sarà infatti a Capri il 30 settembre e il 1° ottobre per ricevere il prestigioso Premio Malaparte, il riconoscimento assegnato ogni anno a uno scrittore internazionale. Si tratta del primo successo per uno scrittore cileno dal 1998, quando vinse Isabel Allende.

Il primo evento di presentazione di Maniac si terrà invece a Napoli nel contesto del Campania Libri Festival: appuntamento lunedì 2 ottobre alle 18 presso palazzo Zapata, in dialogo con la scrittrice Elena Stancanelli. L’evento è organizzato in collaborazione con la libreria Ubik di Napoli e inaugurerà un tour di presentazioni che toccherà anche Roma, Milano e Torino.

Non ci resta che attendere il 29 settembre per leggere uno dei libri più attesi della stagione autunnale!